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Seller_YJCf7792AoBpW

Corrispettivi nell'era oss

Premetto che uso soltanto la logistica italiana per spedire in tutta europa e mi sono iscritto alla piattaforma OSS. La mia domanda è questa, devo avere un registro dei corrispettivi per ogni mercato europeo? Sarebbero già 4, ma poi se un austriaco acquista su amazon.de, ci vuole anche il quinto registro e così via. Qualcuno mi dirà il registro ha più colonne e posso usarle per le varie nazioni che però potenzialmente sono 27 se non erro. E poi se impegno le colonne con i vari stati europei, dove registro i resi? Sarei felice di avere la vostra opinione. Grazie.

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Corrispettivi nell'era oss

Premetto che uso soltanto la logistica italiana per spedire in tutta europa e mi sono iscritto alla piattaforma OSS. La mia domanda è questa, devo avere un registro dei corrispettivi per ogni mercato europeo? Sarebbero già 4, ma poi se un austriaco acquista su amazon.de, ci vuole anche il quinto registro e così via. Qualcuno mi dirà il registro ha più colonne e posso usarle per le varie nazioni che però potenzialmente sono 27 se non erro. E poi se impegno le colonne con i vari stati europei, dove registro i resi? Sarei felice di avere la vostra opinione. Grazie.

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Seller_NyGFgXjhhSLHn
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Si, sarebbe la via più semplice. L’unico problema sarà per il commercialista perché attualmente gli forniamo un file XML per mercato per giorno ma vediamo se la software house riesce ad implementare una funzione di importazione massiva.

Noi i resi li gestiamo nella stessa colonna del paese a cui è stato fatturato. Se vendiamo 100 e rimborsiamo 10, semplicemente ci scriviamo 90. Al massimo si possono fare altre 27 colonne :joy:

Immagina con il panaeuropeo. La merce si sposta dall’Italia alla Germania e poi viene venduta in Austria. Dovremmo fatturare lo spostamento di merci in Germania e poi di nuovo in Italia. Ci ritroveremmo un ammasso di fatture non indifferente.

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Seller_ZrClL6awmmI9W
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Confermo quanto scritto da @Emi_Seller. Nei corrispettivi va solo l’importo VENDITE - RESI. Non ha utilità tenere distinte le colonne.

Anche noi pensiamo di usare una colonna per nazione.

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Seller_YJCf7792AoBpW
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Comunque grazie ad entrambi

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Seller_YJCf7792AoBpW
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Questo post è stato eliminato
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Seller_YJCf7792AoBpW
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Ha ragione sebaldar, exel non va bene. Me lo ha confermato un amico che lavora all’ufficio delle entrate.

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Seller_zmyE2BAgdHeuD
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Ma ad un eventuale accertamento non viene esibito il file excel, viene esibita la stampa di questo foglio, che appunto essendo cartacea è immodificabile.
Che differenza c’è se è scritto a penna o è stampato?
Alla fine fintanto che non viene fatta la dichiarazione iva, tutto è potenzialmente modificabile (chi controlla che qualcuno in malafede decida di buttare un registro cartaceo per compilarne un altro con numeri diversi? Tanto non figura da nessuna parte fino alla dichiarazione).

Purtroppo so che viviamo in un paese particolare dal punto di vista della burocrazia e anche se la sostanza è corretta spesso le sanzioni arrivano per dei vizi di forma, ma in questo caso mi sfugge la motivazione che dovrebbe far preferire un documento scritto a mano rispetto ad uno stampato.

Noi siamo arrivati esattamente a questa conclusione. Tutta la nostra contabilità è focalizzata a documentare nel modo più trasparente possibile ogni operazione di vendita e di acquisto, per escludere anche solo il sospetto di evasione.
Sugli aspetti formali, che comunque non vengono trascurati, viviamo con la consapevolezza che la perfezione non è raggiungibile (anche solo perchè le norme spesso sono vaghe, anacronistiche, se non direttamente contraddittorie), quindi facciamo del nostro meglio sperando che basti e tenendo un fondo di sicurezza per eventuali sanzioni fantasiose.

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Seller_QYfwuXSsN6C3Z
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Scusate, come molti sto brancolando nel buio e non capisco come debba gestire questo nuovo regime.
Abbiamo i corrispettivi elettronici, pertanto inviamo giornalmente la chiusura all’agenzia delle entrate ed emettiamo scontrino con iva al 22%.
Con questo nuovo regime, se Amazon vende all’estero un mio prodotto, emetterà fattura al posto mio? Che documento dovrei emettere io? E come?

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Seller_ubpw3NLBC6ceR
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Io scarico e conservo le ricevute fiscali che Amazon emette per conto mio e annoto il corrispettivo sul mio software di contabilità

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Seller_QYfwuXSsN6C3Z
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Io annoto i corrispettivi sul gestionale, ma quelli effettivi li invio tramite il registratore di cassa all’agenzia delle entrate.
Dovrei quindi farmi “creare” dalla società che gestisce il registratore di cassa un’aliquota iva esente per transazioni con paesi esteri? e Dovrei farne una per ogni paese per indentificarlo? Così sarebbe abbastanza problematico…

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Seller_Blj0Sa7tplEab
In risposta al post di: Seller_YJCf7792AoBpW

Secondo me non c’è bisogno , fai un unico repertorio iva 0 natura N7

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Seller_YJCf7792AoBpW

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Seller_YJCf7792AoBpW

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Premetto che uso soltanto la logistica italiana per spedire in tutta europa e mi sono iscritto alla piattaforma OSS. La mia domanda è questa, devo avere un registro dei corrispettivi per ogni mercato europeo? Sarebbero già 4, ma poi se un austriaco acquista su amazon.de, ci vuole anche il quinto registro e così via. Qualcuno mi dirà il registro ha più colonne e posso usarle per le varie nazioni che però potenzialmente sono 27 se non erro. E poi se impegno le colonne con i vari stati europei, dove registro i resi? Sarei felice di avere la vostra opinione. Grazie.

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Premetto che uso soltanto la logistica italiana per spedire in tutta europa e mi sono iscritto alla piattaforma OSS. La mia domanda è questa, devo avere un registro dei corrispettivi per ogni mercato europeo? Sarebbero già 4, ma poi se un austriaco acquista su amazon.de, ci vuole anche il quinto registro e così via. Qualcuno mi dirà il registro ha più colonne e posso usarle per le varie nazioni che però potenzialmente sono 27 se non erro. E poi se impegno le colonne con i vari stati europei, dove registro i resi? Sarei felice di avere la vostra opinione. Grazie.

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Noi i resi li gestiamo nella stessa colonna del paese a cui è stato fatturato. Se vendiamo 100 e rimborsiamo 10, semplicemente ci scriviamo 90. Al massimo si possono fare altre 27 colonne :joy:

Immagina con il panaeuropeo. La merce si sposta dall’Italia alla Germania e poi viene venduta in Austria. Dovremmo fatturare lo spostamento di merci in Germania e poi di nuovo in Italia. Ci ritroveremmo un ammasso di fatture non indifferente.

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Alla fine fintanto che non viene fatta la dichiarazione iva, tutto è potenzialmente modificabile (chi controlla che qualcuno in malafede decida di buttare un registro cartaceo per compilarne un altro con numeri diversi? Tanto non figura da nessuna parte fino alla dichiarazione).

Purtroppo so che viviamo in un paese particolare dal punto di vista della burocrazia e anche se la sostanza è corretta spesso le sanzioni arrivano per dei vizi di forma, ma in questo caso mi sfugge la motivazione che dovrebbe far preferire un documento scritto a mano rispetto ad uno stampato.

Noi siamo arrivati esattamente a questa conclusione. Tutta la nostra contabilità è focalizzata a documentare nel modo più trasparente possibile ogni operazione di vendita e di acquisto, per escludere anche solo il sospetto di evasione.
Sugli aspetti formali, che comunque non vengono trascurati, viviamo con la consapevolezza che la perfezione non è raggiungibile (anche solo perchè le norme spesso sono vaghe, anacronistiche, se non direttamente contraddittorie), quindi facciamo del nostro meglio sperando che basti e tenendo un fondo di sicurezza per eventuali sanzioni fantasiose.

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Purtroppo so che viviamo in un paese particolare dal punto di vista della burocrazia e anche se la sostanza è corretta spesso le sanzioni arrivano per dei vizi di forma, ma in questo caso mi sfugge la motivazione che dovrebbe far preferire un documento scritto a mano rispetto ad uno stampato.

Noi siamo arrivati esattamente a questa conclusione. Tutta la nostra contabilità è focalizzata a documentare nel modo più trasparente possibile ogni operazione di vendita e di acquisto, per escludere anche solo il sospetto di evasione.
Sugli aspetti formali, che comunque non vengono trascurati, viviamo con la consapevolezza che la perfezione non è raggiungibile (anche solo perchè le norme spesso sono vaghe, anacronistiche, se non direttamente contraddittorie), quindi facciamo del nostro meglio sperando che basti e tenendo un fondo di sicurezza per eventuali sanzioni fantasiose.

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Che differenza c’è se è scritto a penna o è stampato?
Alla fine fintanto che non viene fatta la dichiarazione iva, tutto è potenzialmente modificabile (chi controlla che qualcuno in malafede decida di buttare un registro cartaceo per compilarne un altro con numeri diversi? Tanto non figura da nessuna parte fino alla dichiarazione).

Purtroppo so che viviamo in un paese particolare dal punto di vista della burocrazia e anche se la sostanza è corretta spesso le sanzioni arrivano per dei vizi di forma, ma in questo caso mi sfugge la motivazione che dovrebbe far preferire un documento scritto a mano rispetto ad uno stampato.

Noi siamo arrivati esattamente a questa conclusione. Tutta la nostra contabilità è focalizzata a documentare nel modo più trasparente possibile ogni operazione di vendita e di acquisto, per escludere anche solo il sospetto di evasione.
Sugli aspetti formali, che comunque non vengono trascurati, viviamo con la consapevolezza che la perfezione non è raggiungibile (anche solo perchè le norme spesso sono vaghe, anacronistiche, se non direttamente contraddittorie), quindi facciamo del nostro meglio sperando che basti e tenendo un fondo di sicurezza per eventuali sanzioni fantasiose.

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Io annoto i corrispettivi sul gestionale, ma quelli effettivi li invio tramite il registratore di cassa all’agenzia delle entrate.
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