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Seller_Blj0Sa7tplEab

Cessioni intracomunitarie

Preparando la dichiarazione IVA per quest’anno è risultato, come già prevedevo, che l’iva da versare è circa un ordine di grandezza (cioè un decimo) di quella versata per gli anni precedenti.
Questo è dovuto alle vendite del 2018 nei paesi della EU dove avevamo aperto una partita iva.
Infatti mentre l’iva attiva è stata versata nei vari stati membri, l’iva passiva è stata imputata tutta in Italia, in quanto gli acquisti sono stati effettuati con la partita iva italiana.
Una diminuzione così elevata dell’iva dovuta, potrebbe causare l’avvio di una procedura automatica di accertamento e questo mi ha suggerito di rendere ineccepibile, per quanto mi è possibile, la documentazione fiscale a supporto delle dichiarazioni.

Lavorando con la documentazione interna e i report prodotti da Amazon, un fatto che mi è saltato all’occhio è relativo al flusso delle merci e alla documentazione fiscale che le accompagna (fatture o ricevute) specialmente se si ha aderito al programma paneuropeo e se si usa comunque la logistica Amazon.

Quando un acquirente privato formalizza un ordine il documento fiscale associato alla merce (una fattura o un ricevuta a seconda del paese considerato) deve essere:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese, oppure
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce se nel paese di destinazione non si ha una posizione fiscale aperta

Attenzione che comunque nel paese da cui proviene la merce, cioè è stata immagazzinata, è necessario avere una posizione fiscale aperta.

L’iva andrà poi pagata di conseguenza.

Una complicazione nasce quando la vendita è B2B, in questo caso il documento fiscale associato sarà sempre una fattura (anche in Italia e Spagna) e risulta:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese e se la merce parte da un magazzino Amazon situato in questo stesso paese, tale documento dovrà esporre l’iva,
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce in tutti gli altri casi, in questo caso si tratta di una transazione intracomunitaria esente iva articolo N41

Se non si ha aderito al servizio calcolo IVA di amazon e un cliente non italiano business ci chiede una fattura dovremo fare attenzione al magazzino amazon da cui è partita la merce perché è da quel paese che occorrerà emettere la fattura intracomunitaria.

Questa informazione si può reperire su Report→”Logistica amazon”, a sinistra la sezione “Imposta” al link a “Report di transazioni con iva Amazon”, questo report è reso disponibile mensilmente.
L’informazione relativa al paese di destinazione e di origine delle merci è riportato dalle voci SALE_DEPART_COUNTRY e SALE_ARRIVAL_COUNTRY.

Se si è aderito al servizio calcolo IVA e alla fatturazione automatica di Amazon in questo report sarà disponibile anche il VAT_INV_NUMBER, cioè il numero associato al documento emesso da Amazon per tuo conto, e il TRANSACTION_SELLER_VAT_NUMBER, cioè la tua partita iva applicabile alla transazione.

Se si è aderito al servizio calcolo IVA si dispone qui anche del link al documento stesso nel campo INVOICE_URL.

Anche se il destinatario è un cliente Business in Italia e la merce proviene da un magazzino Amazon locato in un paese terzo (per esempio Germania) è necessario che la fattura intracomunitaria sia emessa da questo paese terzo, con la partita iva che abbiamo aperto in questo paese, esente iva articolo 41.

Vorrei un confronto, se è possibile, con chi abbia già affrontato o si trova ad affrontare queste problematiche.

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Tag:B2B, Documenti fiscali, Pagamenti, Tasse, Transazioni
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Preparando la dichiarazione IVA per quest’anno è risultato, come già prevedevo, che l’iva da versare è circa un ordine di grandezza (cioè un decimo) di quella versata per gli anni precedenti.
Questo è dovuto alle vendite del 2018 nei paesi della EU dove avevamo aperto una partita iva.
Infatti mentre l’iva attiva è stata versata nei vari stati membri, l’iva passiva è stata imputata tutta in Italia, in quanto gli acquisti sono stati effettuati con la partita iva italiana.
Una diminuzione così elevata dell’iva dovuta, potrebbe causare l’avvio di una procedura automatica di accertamento e questo mi ha suggerito di rendere ineccepibile, per quanto mi è possibile, la documentazione fiscale a supporto delle dichiarazioni.

Lavorando con la documentazione interna e i report prodotti da Amazon, un fatto che mi è saltato all’occhio è relativo al flusso delle merci e alla documentazione fiscale che le accompagna (fatture o ricevute) specialmente se si ha aderito al programma paneuropeo e se si usa comunque la logistica Amazon.

Quando un acquirente privato formalizza un ordine il documento fiscale associato alla merce (una fattura o un ricevuta a seconda del paese considerato) deve essere:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese, oppure
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce se nel paese di destinazione non si ha una posizione fiscale aperta

Attenzione che comunque nel paese da cui proviene la merce, cioè è stata immagazzinata, è necessario avere una posizione fiscale aperta.

L’iva andrà poi pagata di conseguenza.

Una complicazione nasce quando la vendita è B2B, in questo caso il documento fiscale associato sarà sempre una fattura (anche in Italia e Spagna) e risulta:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese e se la merce parte da un magazzino Amazon situato in questo stesso paese, tale documento dovrà esporre l’iva,
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce in tutti gli altri casi, in questo caso si tratta di una transazione intracomunitaria esente iva articolo N41

Se non si ha aderito al servizio calcolo IVA di amazon e un cliente non italiano business ci chiede una fattura dovremo fare attenzione al magazzino amazon da cui è partita la merce perché è da quel paese che occorrerà emettere la fattura intracomunitaria.

Questa informazione si può reperire su Report→”Logistica amazon”, a sinistra la sezione “Imposta” al link a “Report di transazioni con iva Amazon”, questo report è reso disponibile mensilmente.
L’informazione relativa al paese di destinazione e di origine delle merci è riportato dalle voci SALE_DEPART_COUNTRY e SALE_ARRIVAL_COUNTRY.

Se si è aderito al servizio calcolo IVA e alla fatturazione automatica di Amazon in questo report sarà disponibile anche il VAT_INV_NUMBER, cioè il numero associato al documento emesso da Amazon per tuo conto, e il TRANSACTION_SELLER_VAT_NUMBER, cioè la tua partita iva applicabile alla transazione.

Se si è aderito al servizio calcolo IVA si dispone qui anche del link al documento stesso nel campo INVOICE_URL.

Anche se il destinatario è un cliente Business in Italia e la merce proviene da un magazzino Amazon locato in un paese terzo (per esempio Germania) è necessario che la fattura intracomunitaria sia emessa da questo paese terzo, con la partita iva che abbiamo aperto in questo paese, esente iva articolo 41.

Vorrei un confronto, se è possibile, con chi abbia già affrontato o si trova ad affrontare queste problematiche.

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Seller_9vCyYJlZEiYIC
In risposta al post di: Seller_Blj0Sa7tplEab

Anche noi abbiamo aderito al programma Panaeuropeo e di conseguenza aperto tutte le posizioni fiscali nei vari stati in cui Amazon ha stoccato la merce.
Per ovviare al problema dell’iva in acquisto noi abbiamo pensato di emettere fatture alle nostre Vat estere diventando così esportatori abituali e creando così un plafond Iva per emettere poi dichiarazione d’intento ed effettuare gli acquisti che sono tutte importazioni exra cee in esenzione iva.
Resta inteso che per i clienti privati l’Iva, che varia da stato a stato, andrà comunque versata nel paese di destinazione e resterà soltanto un costo per noi, mentre se è un cliente con partita Iva l’Iva non verrà applicata trattandosi di cessione intracomunitaria qualsiasi sia lo stato di appartenenza.
Vorrei sapere come fate voi e se ci sono altre interpretazioni.

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Questo è dovuto alle vendite del 2018 nei paesi della EU dove avevamo aperto una partita iva.
Infatti mentre l’iva attiva è stata versata nei vari stati membri, l’iva passiva è stata imputata tutta in Italia, in quanto gli acquisti sono stati effettuati con la partita iva italiana.
Una diminuzione così elevata dell’iva dovuta, potrebbe causare l’avvio di una procedura automatica di accertamento e questo mi ha suggerito di rendere ineccepibile, per quanto mi è possibile, la documentazione fiscale a supporto delle dichiarazioni.

Lavorando con la documentazione interna e i report prodotti da Amazon, un fatto che mi è saltato all’occhio è relativo al flusso delle merci e alla documentazione fiscale che le accompagna (fatture o ricevute) specialmente se si ha aderito al programma paneuropeo e se si usa comunque la logistica Amazon.

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  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese, oppure
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce se nel paese di destinazione non si ha una posizione fiscale aperta

Attenzione che comunque nel paese da cui proviene la merce, cioè è stata immagazzinata, è necessario avere una posizione fiscale aperta.

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Una complicazione nasce quando la vendita è B2B, in questo caso il documento fiscale associato sarà sempre una fattura (anche in Italia e Spagna) e risulta:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese e se la merce parte da un magazzino Amazon situato in questo stesso paese, tale documento dovrà esporre l’iva,
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Questo è dovuto alle vendite del 2018 nei paesi della EU dove avevamo aperto una partita iva.
Infatti mentre l’iva attiva è stata versata nei vari stati membri, l’iva passiva è stata imputata tutta in Italia, in quanto gli acquisti sono stati effettuati con la partita iva italiana.
Una diminuzione così elevata dell’iva dovuta, potrebbe causare l’avvio di una procedura automatica di accertamento e questo mi ha suggerito di rendere ineccepibile, per quanto mi è possibile, la documentazione fiscale a supporto delle dichiarazioni.

Lavorando con la documentazione interna e i report prodotti da Amazon, un fatto che mi è saltato all’occhio è relativo al flusso delle merci e alla documentazione fiscale che le accompagna (fatture o ricevute) specialmente se si ha aderito al programma paneuropeo e se si usa comunque la logistica Amazon.

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  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese, oppure
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce se nel paese di destinazione non si ha una posizione fiscale aperta

Attenzione che comunque nel paese da cui proviene la merce, cioè è stata immagazzinata, è necessario avere una posizione fiscale aperta.

L’iva andrà poi pagata di conseguenza.

Una complicazione nasce quando la vendita è B2B, in questo caso il documento fiscale associato sarà sempre una fattura (anche in Italia e Spagna) e risulta:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese e se la merce parte da un magazzino Amazon situato in questo stesso paese, tale documento dovrà esporre l’iva,
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce in tutti gli altri casi, in questo caso si tratta di una transazione intracomunitaria esente iva articolo N41

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Questo è dovuto alle vendite del 2018 nei paesi della EU dove avevamo aperto una partita iva.
Infatti mentre l’iva attiva è stata versata nei vari stati membri, l’iva passiva è stata imputata tutta in Italia, in quanto gli acquisti sono stati effettuati con la partita iva italiana.
Una diminuzione così elevata dell’iva dovuta, potrebbe causare l’avvio di una procedura automatica di accertamento e questo mi ha suggerito di rendere ineccepibile, per quanto mi è possibile, la documentazione fiscale a supporto delle dichiarazioni.

Lavorando con la documentazione interna e i report prodotti da Amazon, un fatto che mi è saltato all’occhio è relativo al flusso delle merci e alla documentazione fiscale che le accompagna (fatture o ricevute) specialmente se si ha aderito al programma paneuropeo e se si usa comunque la logistica Amazon.

Quando un acquirente privato formalizza un ordine il documento fiscale associato alla merce (una fattura o un ricevuta a seconda del paese considerato) deve essere:

  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese, oppure
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce se nel paese di destinazione non si ha una posizione fiscale aperta

Attenzione che comunque nel paese da cui proviene la merce, cioè è stata immagazzinata, è necessario avere una posizione fiscale aperta.

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  • emesso con la partita iva del paese di destinazione, se si ha una posizione fiscale aperta in questo paese e se la merce parte da un magazzino Amazon situato in questo stesso paese, tale documento dovrà esporre l’iva,
  • emesso con la partita iva del paese da cui proviene la merce in tutti gli altri casi, in questo caso si tratta di una transazione intracomunitaria esente iva articolo N41

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Per ovviare al problema dell’iva in acquisto noi abbiamo pensato di emettere fatture alle nostre Vat estere diventando così esportatori abituali e creando così un plafond Iva per emettere poi dichiarazione d’intento ed effettuare gli acquisti che sono tutte importazioni exra cee in esenzione iva.
Resta inteso che per i clienti privati l’Iva, che varia da stato a stato, andrà comunque versata nel paese di destinazione e resterà soltanto un costo per noi, mentre se è un cliente con partita Iva l’Iva non verrà applicata trattandosi di cessione intracomunitaria qualsiasi sia lo stato di appartenenza.
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